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Frode al Fisco e autoriciclaggio: il tribunale di secondo grado conferma la condanna a Irene Pivetti

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Anche la Corte d’Appello di Milano, come il Tribunale l’anno scorso, dopo il processo di secondo grado ha raggiunto la conclusione che Irene Pivetti, dal 1994 al 1996 più giovane presidente della Camera dei Deputati della storia repubbllicana, come imprenditrice è stata responsabile nel 2016 di frode al Fisco e autoriciclaggio.

Riporta il Corriere il virgolettato che segue: “dopo aver realizzato un meccanismo particolarmente capzioso, pur di scongiurare il rischio che le somme conseguenti alla realizzazione delle operazioni commerciali con il contraente cinese fossero soggette a tassazione, ha portato avanti il suo proposito criminoso per lungo tempo, provando a precostituire successivamente giustificazioni, creando un apposito canale che le consentisse il trasferimento di quelle somme di denaro su altri conti”.

La sentenza è del 10 dicembre 2025, della IV quarta Corte d’Appello (presidente Fagnoni, a latere Centonze e Marchiondelli), che ha confermato la condanna di Pivetti a 4 anni di reclusione e alla confisca di 3,4 milioni per le operazioni simulate  – scrive ancora il Corriere – prima nell’aver acquistato per 1,2 milioni una scuderia di auto da corsa (tre fuoriserie, un autotreno, il sito Internet, il logo con un cavallino Ferrari, pezzi di ricambio storici) appartenente a due società dell’ex pilota di rally Leonardo Isolani e della moglie Manuela Mascoli, e poi nell’averla rivenduta per 10 milioni alla società cinese More & More Investment del gruppo Dahoe. Secondo l’indagine con la Guardia di Finanza del pm Giovanni Tarzia (oggi applicato al processo accanto al sostituto pg Franca Macchia) nessuno dei beni, eccetto il marchio, fu davvero trasferito a Pivetti e poi al compratore cinese, il sito Internet era inesistente, le auto rimasero nella disponibilità di Isolani in Spagna, l’autotreno era pignorato.

Pivetti è “serena. La verità verrà a galla”. Ad avere fortuna magari nel processo d’appello che dovrà decidere dopo le due condanne in primo e secondo grado.

 

 

 

(10 dicembre 2025)

©gaiaitalia.com 2025 – diritti riservati, riproduzione vietata

 

 

 

 

 

 

 

 



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