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Lettera aperta “sui pacchi che vengono da giù”, non solo una spedizione, ma uno spazio di libertà

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Massimo Mastruzzo, “La tassa sui pacchi e il diritto alla tradizione: il ‘pacco da giù’ è più di una spedizione, è la nostra libertà”.

Caro direttore,

In un paese che si definisce solidale, dove le famiglie sono il cuore pulsante della vita quotidiana, trovo particolarmente inquietante la proposta di introdurre una tassa di 2 euro su ogni pacco spedito, inclusi quelli che partono dal Sud Italia, destinati a chi vive e lavora altrove, al Nord o all’estero. Quella che inizialmente sembrava una misura fiscale rivolta a contrastare l’e-commerce internazionale, potrebbe finire per penalizzare ancora una volta chi vive nelle regioni più vulnerabili del nostro paese, danneggiando un legame sociale fondamentale: il “pacco da giù”.

Il “pacco da giù” è un simbolo della nostra cultura meridionale, un gesto di affetto e di condivisione che attraversa le generazioni. Nato come risposta alla migranza interna degli italiani, è diventato una consuetudine che trasmette valori di solidarietà familiare e appartenenza territoriale. Un pacco di alimenti tipici del Sud, che possa essere un formaggio stagionato, un salume artigianale, o una prelibatezza della propria terra, non è solo una merce. È il legame vivo con il proprio passato, è la presenza affettuosa di una madre o di un padre che, pur distanti, vogliono rimanere vicini ai figli che sono partiti, per lavoro o studio.

La proposta di imporre una tassa di 2 euro su ogni pacco, se dovesse passare, rischia di compromettere proprio questo legame. Questo gesto di affetto e di sostegno quotidiano potrebbe divenire un lusso per pochi, un onere difficile da sostenere per chi, come milioni di cittadini del Sud, si trova già in una condizione di fragilità economica. Sarebbe un passo indietro non solo sul piano fiscale, ma anche su quello sociale e culturale.

Le regioni del Sud Italia, spesso lasciate ai margini dal punto di vista economico e infrastrutturale, hanno nel “pacco da giù” una delle poche risorse che possono garantire un legame tangibile con le tradizioni, una forma di resistenza culturale contro l’omologazione. Se la tassa dovesse entrare in vigore, i famosi pacchi potrebbero diventare troppo costosi per molte famiglie, e molte tradizioni legate al nostro passato rischiano di venire dimenticate. Questo non riguarda solo chi emigra all’estero, ma anche chi si sposta all’interno del nostro paese, nella sempre più frammentata Italia del Nord e Sud.

Questa misura non è solo una tassa su un pacco, ma una tassa sul diritto di mantenere le proprie radici, sul diritto di non dimenticare da dove si viene. Per chi vive lontano da casa, il “pacco da giù” è molto di più di una spedizione commerciale, è una ragione per sentirsi meno soli, una forma di continuità con le proprie origini.

Riteniamo che una tassa sul “pacco da giù” possa avere effetti devastanti, non solo sull’economia domestica delle famiglie, ma anche sulla libertà di esprimere la propria identità culturale. Se il governo vuole davvero sostenere le famiglie e il nostro patrimonio, dovrebbe invece incentivare la possibilità di mantenere questi legami, sostenendo l’accesso alle tradizioni e ai prodotti locali, non ostacolandoli.

Chiediamo che il governo riveda questa proposta, pensando a soluzioni più eque che possano proteggere il nostro patrimonio culturale senza gravare sulle famiglie, in particolare quelle che vivono al Sud. Invitiamo tutti i cittadini, e in particolare le famiglie meridionali, a far sentire la propria voce: la nostra identità e le nostre tradizioni sono un patrimonio che va protetto, non ostacolato.

Concludo questa lettera con una speranza: che il “pacco da giù” continui ad essere simbolo di unione e di affetto, un piccolo gesto che racconta molto della nostra storia e cultura. Se questa tassa dovesse passare, avremo perso molto più di una tassa: avremo perso un pezzo della nostra libertà di essere.

Massimo Mastruzzo
Referente regionale Lombardia
Movimento Equità Territoriale

 

 

(14 dicembre 2025)

©gaiaitalia.com 2025 – diritti riservati, riproduzione vietata

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 



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